L’esistenza dovrebbe iniziare sempre con un interrogativo, sarebbe questo un buon motivo per cercare il domani e provare a rispondere.
Ed è proprio una domanda il tema conduttore della trentunesima edizione del Salone del Libro di Torino.
Un giorno tutto questo… Che cosa ne sarà? Da giovedì 10 a lunedì 14 maggio i padiglioni di Lingotto Fiere ospiteranno il Salone, cinque giorni in cui editori, scrittori e artisti si interrogheranno sull’idea di futuro.
Un progetto della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori e dalla Fondazione per la Cultura Torino, la più grande libreria italiana del mondo e la più vasta fiera editoriale del Mediterraneo dove editori piccoli e medi avranno la possibilità di conoscere e farsi conoscere.
Nell’idea del Presidente Massimo Bray e del Direttore Nicola Lagioia il Salone non è solo una vetrina di eventi ma un grande contenitore di cultura, si perché il Libro è la parola che genera senso, il significante che realizza significato, il libro nutre, crea.
A raccontarcelo i tanti ospiti presenti nel fitto calendario del Salone tra i quali spiccano lo scrittore e politico russo Eduard Limonov, il nuovo Premio Pulitzer Andrew Sean Greer e il Premio Nobel Herta Müller.
Anche quest’anno a Torino sarà la parola a disegnare il futuro.
Articolo di Teresa Lembo – Corsista Master Giornalismo Comunika