
Presentato il 7 giugno, nell’ambito di Parole O_Stili 2018, l’appuntamento annuale che ha visto riunirsi a Trieste oltre 1.000 esperti della rete, giornalisti, manager, politici, comunicatori e influencer, il nuovo Manifesto della comunicazione non ostile… per le aziende.
Il Manifesto per le aziende presenta dieci principi a cui le imprese possono ispirarsi per gestire al meglio il dialogo sui social media e i rapporti online ed è stato realizzato dall’Associazione Parole O_Stili sotto la guida di Annamaria Testa e grazie alla collaborazione di una ventina di realtà d’impresa sensibili a una tematica oggi centrale, nella vita e nel lavoro, come quella dell’uso di un linguaggio non ostile in rete e nella nostra quotidianità.
Il Manifesto rappresenta una risposta delle imprese e per le imprese ai rischi connessi alla diffusione del linguaggio d’odio nella società. Si tratta di uno strumento che definisce poche e semplici regole che consentano di instaurare un dialogo trasparente e sincero all’interno delle aziende, ma anche anche fra aziende, clienti, e stakeholder più in generale.
Il Manifesto vuole essere uno strumento al servizio di tutte le aziende per favorirne il ruolo di attori fondamentali in grado di promuove la consapevolezza rispetto al linguaggio sui social media e di attivare una sensibilizzazione sui comportamenti comunicativi delle persone.
Sempre a Trieste, nella stessa occasione, sono stati presentati in anteprima i nuovi dati della ricerca di SWG su Hate speech e Fake news condotta tra cittadini, lavoratori e dirigenti. Rispetto ai cittadini, scende significativamente il livello di allarme e di attenzione sull’hate speech, dal 70 al 53% (-17% rispetto al 2017), mentre sulle fake news il calo di chi ritiene il grado di allarme e di attenzione su questo tema adeguato risulta più ridotto, dal 65 al 59% (- 6%).
Da questi dati si evince una tendenza all’assuefazione rispetto alle precedenti rilevazioni espresse dai cittadini, con un conseguente calo dell’attenzione “di massa” e della consapevolezza nei confronti di fake news ed hate speech, pur restando un fenomeno all’ordine del giorno. Due persone su tre pensano che le fake news e i toni offensivi usati in rete siano una nuova realtà con cui ci si dovrà misurare d’ora in avanti, un nuovo modo di comunicare della società di oggi e in rete (lo pensa il 66%), mentre solo per il 23% si tratta di un fenomeno temporaneo, legato in parte al periodo di crisi in cui viviamo e alla necessità di imparare a utilizzare i nuovi strumenti.
Molto interessanti anche le rilevazioni di SWG sul campione di lavoratori e dirigenti: il 58% dei lavoratori dipendenti intervistati sostiene che l’uso di linguaggio aggressivo e irrispettoso sia diffuso in ambito lavorativo e che lo sia di più rispetto a 10 anni fa (lo crede il 47%). Eppure sette dipendenti su dieci ritengono che lo stile comunicativo delle imprese abbia una funzione pedagogica perché incide direttamente sul cambiamento di linguaggio della società. Emerge quindi anche l’importanza che le aziende possono avere nel ruolo di sensibilizzazione ed educazione verso una maggiore consapevolezza e uso degli strumenti del digitale. Da parte loro anche i dirigenti ritengono molto cambiata la comunicazione negli ultimi 10 anni e circa un terzo si sente ancora a disagio con il nuovo modello comunicativo (36%), i cui ingredienti principali sono protagonismo e aggressività, prevalenti rispetto ad assertività ed empatia.
A partire dal Manifesto della comunicazione non ostile – dieci principi di stile per arginare e combattere i linguaggi ostili in Rete – e come già era avvenuto per le elaborazioni in chiave Politica e poi per la PA, ogni punto del Manifesto ha trovato una corrispondente declinazione per le Aziende, elaborata nella sua versione finale da Annamaria Testa sulla base dei contributi proposti da aziende sensibili al tematica dell’ostilità nel linguaggio in rete e non, che hanno deciso di partecipare alla stesura del documento. Il Manifesto della comunicazione non ostile… per le aziende fa parte delle iniziative promosse dall’Academy di Parole O_Stili, nata per promuove la consapevolezza rispetto al linguaggio sui social allo scopo di attivare un cambiamento nei comportamenti comunicativi delle persone: virtuale è reale, reale è virtuale. Alle aziende che scelgono di sposare il progetto e che, attraverso la formazione dei collaboratori, si impegnano a diffondere la cultura di una comunicazione non ostile, viene assegnata la certificazione “Parole O_Stili. Per una comunicazione responsabile” da parte dell’Associazione Parole O_Stili, che ne valorizza in varie forme la buona pratica.
Le aziende che hanno partecipato alla stesura del Manifesto sono: Aeroporto di Trieste, Axa Italia, Carrefour, Coca Cola, Costa Crociere, Discovery, Genertel, Granarolo, Groupon, Gruppo Nestlè Italia, Ikea, Illy, Mondadori, Nissan, Piaceri Mediterranei, Playmobil, SEC – Strategy PR Advocacy, Signify, Sorgenia, Spin Master, The Walt Disney Company Italia.