Da cosa nasce e perché la cosiddetta link tax

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Qualche giorno fa, esattamente il 12 settembre, il parlamento europeo ha approvato il testo sulla direttiva di riforma del copyright.

Uno dei punti nodali di questa riforma riguarda la norma per la pubblicazione dei cosiddetti snippet, cioè l’insieme di un link, un titolo e qualche parola. L’idea che ha spinto alla definizione di una tale norma è, pare, la volontà di tutelare la fonte originale di una notizia da possibili copie.
In molti sono convinti che attraverso questa norma i grandi colossi del web che aggregano news e contenuti, tipo Google con Google News, pagheranno per condividere contenuti che a oggi condividono gratuitamente.

In realtà però il problema sarebbe molto più ampio e la figura degli editori è già tutelata contro le aggregazioni di Google News da tempo, solo che si fa finta di non saperlo o almeno lo si tiene nascosto. Infatti, ogni editore può già evitare che un suo pezzo, articolo o anche intero sito finisca indicizzato da Google, inserendo un parametro all’interno di un file che si trova nella cartella principale del sito web di ogni giornale.

Allora perché pur sapendo ciò e pur ritenendo che Google utilizzi a loro discapito i contenuti e i link da loro prodotti, gli editori non utilizzano questo metodo?

La risposta è oltremodo chiara: perché la presenza su Google News per loro è essenziale.

Gli editori con l’attuazione di questa norma vogliono stare su Google News e nel contempo vogliono che Google paghi.

Ma il traffico che da Google giunge ai siti di news come andrebbe allora valutato economicamente da Google?

Qui è chiaro che non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra della barricata ma solo di capire che il diritto d’autore non centra nulla per i due contendenti, ciò che gli editori sperano è di avere soldi per le loro finanze, spremendo il grande gruppo, ma ciò potrebbe ritorcersi contro di loro. I primi a scomparire dal web se Google News non funzionasse più come funziona oggi, sarebbero proprio gli editori più piccoli e indipendenti, che senza indicizzazioni non verrebbero trovati dagli utenti.

Siamo sicuri che sia quello che serve per la circolazione di notizie e contenuti liberi?

 

 


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